Progetto

Di cosa parla il progetto?

Molti individui che soffrono di disturbi mentali sia nell’infanzia che nell’età adulta e sono in trattamento con antipsicotici (AP) sono a rischio significativo di comorbidità fisiche. 
Gli antipsicotici di seconda generazione (SGA) sono comunemente prescritti per gestire i sintomi legati principalmente ai disturbi dello spettro schizofrenico (SSD), al disturbo bipolare (BD) e ad altre condizioni di salute mentale nella popolazione pediatrica, come i disturbi del comportamento dirompente e l’irritabilità o l’aggressività nel contesto dei disturbi del neurosviluppo.
L’aumento del numero di condizioni mediche associate in questi pazienti può essere attribuito a diversi meccanismi sottostanti: (a) fattori patogenetici e biologici (ad esempio, disturbi del sistema metabolico o immunitario, suscettibilità genetica); (b) comportamenti non salutari, tra cui dieta scorretta, fumo, disturbi del sonno e bassi livelli di attività fisica; (c) scarso utilizzo dei servizi sanitari, spesso a causa dello stigma; e (d) conseguenze negative dei farmaci comuni (ad esempio, effetti collaterali). 
Gli AP, il litio e altri farmaci, così come un’alta prevalenza di disturbi mentali concomitanti, compresi i disturbi da uso di sostanze, sono comunemente associati a comorbilità. Le comorbidità mediche più frequenti nei pazienti psichiatrici includono il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari (CVD) e i disturbi endocrini, come la sindrome metabolica (MetS). 
La MetS è indicativa di uno stato preclinico caratterizzato da un insieme di fattori di rischio per le CVD e il diabete mellito di tipo 2, che tendono a coesistere negli individui con MetS. La prevalenza della MetS è notevolmente elevata tra i pazienti con SSD, BD e NDD: in particolare, molti di questi pazienti sono stati sottoposti a trattamenti prolungati con AP, spesso in combinazione.
Lo studio della MetS nei pazienti trattati con AP, che comprende non solo un’indagine clinica e biologica ma anche comportamentale, ci permette di identificare le popolazioni ad alto rischio e possibilmente di prevenire la progressione di alcune delle principali cause di morbilità e mortalità nelle popolazioni cliniche trattate con questi composti. Il progetto RISKMet ha tre obiettivi, ciascuno con fasi di ricerca distinte.

Primo Obiettivo

Il primo obiettivo è quello di accertare i fattori di rischio per la MetS nei pazienti trattati con AP, in particolare con SGA. 

Lo studio utilizzerà un disegno caso-controllo, con due gruppi di soggetti reclutati da popolazioni adulte e pediatriche: pazienti con diagnosi di MetS (casi, MetS+) e pazienti senza MetS (controlli, MetS-), che saranno abbinati per sesso, fascia d’età, gravità della malattia, utilizzando la Clinical Global Impression (CGI), diagnosi e trattamento con AP. 

Per identificare i fattori di rischio per la MetS, verrà effettuata una valutazione approfondita della familiarità con la MetS e una valutazione dei fattori di rischio psicologici e funzionali (ad esempio, caratteristiche comportamentali, disabilità, qualità della vita, dieta, qualità del sonno).

Secondo Obiettivo

Il secondo obiettivo è valutare in modo approfondito lo stato di salute attuale dei pazienti a cui sono stati somministrati gli SGA e che presentano o meno i sintomi della MetS.

Terzo Obiettivo

Il terzo obiettivo è indagare prospetticamente i modelli comportamentali legati alla MetS, tra cui attività fisica, sonno e abitudini alimentari.

L’attività fisica e il sonno saranno monitorati con un accelerometro da polso, mentre i comportamenti alimentari (come l’apporto calorico giornaliero, gli episodi di abbuffata, il consumo notturno, le voglie, il consumo di fast food e il senso di sazietà) saranno monitorati attraverso un’applicazione per il telefono.